FINANZA, IMPRESE E INVESTITORI STRANIERI
Dicembre 2014
(dialogo fra Wladimiro ed Estragon al Caffè Centrale di
Piazza Maggiore in un paese di Provincia)
W: Caro Amico è la prima volta che ti vedo a leggere
riviste straniere e addirittura scrivere ideogrammi. Hai imparato il cinese?
E: Vedi, mio
figlio, che come ben sai lavora in una banca a Londra, mi ha detto di
prepararmi all'arrivo di tanti capitali asiatici, soprattutto cinesi.
W: In effetti
hai ragione, anche la nostra bella terra sta diventando cinese, nel Chianti già
un paio di case vinicole sono state comprate da imprenditori asiatici, la casa
di mode Krizia è stata venduta ad un gruppo cinese e persino la squadra del
Pavia Calcio è diventata di proprietà cinese
E: Beh, in un
paese che continua ad essere in recessione da ormai quasi 7 anni, mi sembra
logico che molti pezzi pregiati del paese vengano acquistati da stranieri.
W: Ma in
Italia ci sono ancora tanti imprenditori nostrani e tanto risparmio generato
nel tempo da poter risalire la china, e perché secondo te non succede?
E: Forse una
volta, ma oggi gli imprenditori sono scoraggiati: lo stato è diventato
oppressivo, le banche si nascondono dietro i rating perchè non sanno più far
credito, gli stessi risparmiatori non investono più in borsa e preferiscono i
rendimenti ridicoli dei titoli di stato. Ti pare che un paese come il nostro
abbia visto nei primi 9 mesi del 2014 solo 4 IPO al MTA e solo 18 IPO all'AIM,
numeri che a Londra si sono raggiunti un trimestre?
W: In effetti
hai ragione e, anche se non mi piace citare casi concreti, abbiamo anche
l'esempio di Rottapharm, società che doveva essere quotata a Giugno 2014 ma
che, a causa della freddezza degli investitori istituzionali per il valore
considerato eccessivo - si è ritirata dal processo di quotazione, ma che poi è
stata venduta ad un industriale estero ad un prezzo più elevato, a conferma del
fatto che gli investitori italiani non vogliono realmente investire e che dall’estero
arrivano molti capitali a comprare le buone imprese italiane a valori molto
alti.
E: Su questo
esempio però sono perplesso, anche sulla base delle opinioni raccolte da mio
figlio. Il prezzo non era elevato, ma sostanzialmente in linea con il valore di
quotazione.
W: Beh, il
dato ufficiale era che il valore delle azioni di Rottapharm era nell’ambito di
una forchetta compresa fra 1,5 e 1,8 miliardi di Euro, mentre il gruppo che poi
ha comprato la società ha pagato 2,3 miliardi di Euro.
E: Amico mio,
questo è quanto appare, ma occorre guardare in profondità: intanto gli
acquirenti hanno pagato un premio di maggioranza, cosa che invece non poteva
essere pagato dagli investitori finanziari; tieni conto che, i “soloni” del
pensiero economico indicano in un 15% il in più il valore del premio di
maggioranza; se consideri questo, il valore sale ad una forchetta tra 1,7 e 2,1
miliardi di Euro; inoltre, devi tener conto dei pagamenti: infatti la quota
pagata subito è pari a 1,6 miliardi, mentre un’ulteriore quota – pari a 275
milioni - sarà pagata in denaro nel 2017; infine gli ultimi 375 milioni saranno
pagati in azioni dell’acquirente. È evidente che la quota in denaro pagata nel
2017 assomiglia più ad un dividendo che ad un prezzo. Infine gli acquirenti
restituiscono alla famiglia l'attività di Ricerca & Sviluppo definite
“Rottapharm Biotech”.
W: Questo mi
sembra una gran cosa, poter mantenere nel nostro paese un centro di R&S
anziché veder trasferito all'estero il know-how nazionale impoverendo le
capacità intellettuali del paese.
E: Attento,
caro amico: le attività di R&S sono il cuore delle società farmaceutiche, e
senza di esse le imprese diventano dei semplici stabilimenti produttivi sempre
dipendenti dal prezzo di fabbricazione. In USA le imprese farmaceutiche hanno
valore quasi esclusivamente per i brevetti e per le attività di R&S in
corso, e il fatto che un'impresa farmaceutica compri un'altra rispedendo indietro
ai soci il reparto R&S significa che quel reparto non solo non valeva
niente, ma aveva in realtà un valore negativo, e che le risorse finanziarie che
avrebbero dovuto essere dedicate a tale attività non erano considerate ben
investite. Se sommi, la restituzione del reparto R&S ad un pagamento
parzialmente per contanti e di cui una parte pagata fra 3 anni, vedi che la
differenza rispetto al prezzo di borsa non era poi troppo diversa.
W: Il mondo è
sempre più complicato e difficile da capire, in pratica mi dici che in questo
caso i soci hanno fatto un pessimo affare?
E: Al
contrario, i soci hanno massimizzato il loro obiettivo, perché hanno ottenuto
denaro contante; è la nazione che ci perde, perchè una qualsiasi azienda il cui
valore è dato dalle proprietà intellettuali e che viene venduta ad acquirenti
esteri, nel medio termine trasferisce tale valore all'estero e il paese rimane
un semplice stabilimento produttivo: rimangono le braccia, ma il cervello è
emigrato.
W: Però il
paese è diventato più ricco, pensa ai capitali che sono arrivati in Italia.
E: Intanto
sono finiti in buona parte a rimborsare le banche, quindi capitali sottratti all’economia
d’impresa e destinati ad una finanza improduttiva; ricorda che Rottapharm era
una società gravata da un pesante indebitamento. Poi non è detto che questi
capitali rimangano in Italia, infine, essendo ormai la famiglia di seconda
generazione, molto probabilmente saranno utilizzati per le necessità ed i
capricci famigliari, perchè in Italia normalmente, quando la famiglia vende
l'impresa, poi non investe più nell'industria ma diventa finanziere.
W: In pratica
mi dici che aver rimborsato le banche e che la famiglia avrà tanti capitali
disponibili è peggio che avere tanti debiti con le banche e una famiglia che ha
un solo investimento nel quale è
concentrata tutta la propria ricchezza?
E: Questo
sicuramente no, però di fronte all’alternativa se continuare o se monetizzare,
hanno scelto il denaro: pensa invece a
quegli imprenditori che sono da sempre focalizzati sulla loro impresa, pensa
alla famiglia Prada, al duo Dolce & Gabbana, alla famiglia Ferrero, a
Caprotti di Esselunga, tutti imprenditori che sono da sempre concentrati sulla
loro azienda, che non hanno mai distolto l'attenzione della crescita
dell'impresa e che sono pertanto diventati dei colossi e in alcuni casi delle
vere multinazionali.
W: Peraltro
D&G sono stati tanto attaccati dallo stato e persino insultati dal comune
di Milano in modo così pesante che solo imprenditori innamorati della propria
impresa come loro non hanno gettato la spugna.
E: Ecco amico
mio, hai individuato uno dei principali cromosomi del DNA dell'imprenditore
italiano, l'innamoramento per il proprio lavoro e per la propria impresa e la
caparbia volontà di farla crescere anche a dispetto di un ambiente ostile.
W: Però da
quanto mi dici è un DNA che si sta estinguendo, se è vero che dobbiamo
prepararci ad un'invasione dall'Asia di nuovi capitali ed imprenditori.
E: Amico mio, ogni anno
che passa ci troviamo a guardare i campi che puntualmente danno raccolti
abbondanti, e ogni anno ci diciamo che gli imprenditori si piegano ma non si
spezzano, ma purtroppo l'ambiente in cui i nostri imprenditori operano è
diventato oggi così ostile che il seme dell'imprenditorialità magari attecchisce,
ma poi non cresce.
W.: La sfiducia
sempre maggiore che traspare dai tuoi ragionamenti mi inducono a pensare che da
questa crisi il nostro bel paese ne uscirà molto male.
E.: Se noti
dalle tante IPO piccole e dalle poche IPO grandi di quest’anno 2014, ho grande sfiducia delle capacità delle grandi imprese
e dei loro grandi imprenditori a fronteggiare questa crisi, ma le imprese
piccole sono vive ed in grande fermento, e probabilmente hanno avviato una
mutazione genetica che non siamo ancora in grado di capire. Ma se il trend
delle IPO all’AIM continuerà così anche nei prossimi anni, allora l’Italia avrà
trovato un suo modo originale di far convivere grandi imprese straniere con
tanti imprenditori medi che – a dispetto delle dimensioni - si sapranno imporre
efficacemente sui mercati globali.
W.: Insomma, il terreno non è più fertile come nel secolo scorso,
anzi è inquinato, ma nei semi è avvenuta un’evoluzione dei codici genetici.
Nessun commento:
Posta un commento