martedì 30 dicembre 2014

FINANZA, IMPRESE E INVESTITORI STRANIERI
Dicembre 2014

(dialogo fra Wladimiro ed Estragon al Caffè Centrale di Piazza Maggiore in un paese di Provincia)

W: Caro Amico è la prima volta che ti vedo a leggere riviste straniere e addirittura scrivere ideogrammi. Hai imparato il cinese?

E:   Vedi, mio figlio, che come ben sai lavora in una banca a Londra, mi ha detto di prepararmi all'arrivo di tanti capitali asiatici, soprattutto cinesi.

W:   In effetti hai ragione, anche la nostra bella terra sta diventando cinese, nel Chianti già un paio di case vinicole sono state comprate da imprenditori asiatici, la casa di mode Krizia è stata venduta ad un gruppo cinese e persino la squadra del Pavia Calcio è diventata di proprietà cinese

E:   Beh, in un paese che continua ad essere in recessione da ormai quasi 7 anni, mi sembra logico che molti pezzi pregiati del paese vengano acquistati da stranieri.

W:  Ma in Italia ci sono ancora tanti imprenditori nostrani e tanto risparmio generato nel tempo da poter risalire la china, e perché secondo te non succede?

E:   Forse una volta, ma oggi gli imprenditori sono scoraggiati: lo stato è diventato oppressivo, le banche si nascondono dietro i rating perchè non sanno più far credito, gli stessi risparmiatori non investono più in borsa e preferiscono i rendimenti ridicoli dei titoli di stato. Ti pare che un paese come il nostro abbia visto nei primi 9 mesi del 2014 solo 4 IPO al MTA e solo 18 IPO all'AIM, numeri che a Londra si sono raggiunti un trimestre?

W:  In effetti hai ragione e, anche se non mi piace citare casi concreti, abbiamo anche l'esempio di Rottapharm, società che doveva essere quotata a Giugno 2014 ma che, a causa della freddezza degli investitori istituzionali per il valore considerato eccessivo - si è ritirata dal processo di quotazione, ma che poi è stata venduta ad un industriale estero ad un prezzo più elevato, a conferma del fatto che gli investitori italiani non vogliono realmente investire e che dall’estero arrivano molti capitali a comprare le buone imprese italiane a valori molto alti.

E:    Su questo esempio però sono perplesso, anche sulla base delle opinioni raccolte da mio figlio. Il prezzo non era elevato, ma sostanzialmente in linea con il valore di quotazione.

W:   Beh, il dato ufficiale era che il valore delle azioni di Rottapharm era nell’ambito di una forchetta compresa fra 1,5 e 1,8 miliardi di Euro, mentre il gruppo che poi ha comprato la società ha pagato 2,3 miliardi di Euro.

E:   Amico mio, questo è quanto appare, ma occorre guardare in profondità: intanto gli acquirenti hanno pagato un premio di maggioranza, cosa che invece non poteva essere pagato dagli investitori finanziari; tieni conto che, i “soloni” del pensiero economico indicano in un 15% il in più il valore del premio di maggioranza; se consideri questo, il valore sale ad una forchetta tra 1,7 e 2,1 miliardi di Euro; inoltre, devi tener conto dei pagamenti: infatti la quota pagata subito è pari a 1,6 miliardi, mentre un’ulteriore quota – pari a 275 milioni - sarà pagata in denaro nel 2017; infine gli ultimi 375 milioni saranno pagati in azioni dell’acquirente. È evidente che la quota in denaro pagata nel 2017 assomiglia più ad un dividendo che ad un prezzo. Infine gli acquirenti restituiscono alla famiglia l'attività di Ricerca & Sviluppo definite “Rottapharm Biotech”.

W:  Questo mi sembra una gran cosa, poter mantenere nel nostro paese un centro di R&S anziché veder trasferito all'estero il know-how nazionale impoverendo le capacità intellettuali del paese.

E:    Attento, caro amico: le attività di R&S sono il cuore delle società farmaceutiche, e senza di esse le imprese diventano dei semplici stabilimenti produttivi sempre dipendenti dal prezzo di fabbricazione. In USA le imprese farmaceutiche hanno valore quasi esclusivamente per i brevetti e per le attività di R&S in corso, e il fatto che un'impresa farmaceutica compri un'altra rispedendo indietro ai soci il reparto R&S significa che quel reparto non solo non valeva niente, ma aveva in realtà un valore negativo, e che le risorse finanziarie che avrebbero dovuto essere dedicate a tale attività non erano considerate ben investite. Se sommi, la restituzione del reparto R&S ad un pagamento parzialmente per contanti e di cui una parte pagata fra 3 anni, vedi che la differenza rispetto al prezzo di borsa non era poi troppo diversa.

W:  Il mondo è sempre più complicato e difficile da capire, in pratica mi dici che in questo caso i soci hanno fatto un pessimo affare?

E:    Al contrario, i soci hanno massimizzato il loro obiettivo, perché hanno ottenuto denaro contante; è la nazione che ci perde, perchè una qualsiasi azienda il cui valore è dato dalle proprietà intellettuali e che viene venduta ad acquirenti esteri, nel medio termine trasferisce tale valore all'estero e il paese rimane un semplice stabilimento produttivo: rimangono le braccia, ma il cervello è emigrato.

W:   Però il paese è diventato più ricco, pensa ai capitali che sono arrivati in Italia.

E:   Intanto sono finiti in buona parte a rimborsare le banche, quindi capitali sottratti all’economia d’impresa e destinati ad una finanza improduttiva; ricorda che Rottapharm era una società gravata da un pesante indebitamento. Poi non è detto che questi capitali rimangano in Italia, infine, essendo ormai la famiglia di seconda generazione, molto probabilmente saranno utilizzati per le necessità ed i capricci famigliari, perchè in Italia normalmente, quando la famiglia vende l'impresa, poi non investe più nell'industria ma diventa finanziere.

W:   In pratica mi dici che aver rimborsato le banche e che la famiglia avrà tanti capitali disponibili è peggio che avere tanti debiti con le banche e una famiglia che ha un solo investimento nel  quale è concentrata tutta la propria ricchezza?

E:   Questo sicuramente no, però di fronte all’alternativa se continuare o se monetizzare, hanno scelto il denaro: pensa invece  a quegli imprenditori che sono da sempre focalizzati sulla loro impresa, pensa alla famiglia Prada, al duo Dolce & Gabbana, alla famiglia Ferrero, a Caprotti di Esselunga, tutti imprenditori che sono da sempre concentrati sulla loro azienda, che non hanno mai distolto l'attenzione della crescita dell'impresa e che sono pertanto diventati dei colossi e in alcuni casi delle vere multinazionali.

W:  Peraltro D&G sono stati tanto attaccati dallo stato e persino insultati dal comune di Milano in modo così pesante che solo imprenditori innamorati della propria impresa come loro non hanno gettato la spugna.

E:  Ecco amico mio, hai individuato uno dei principali cromosomi del DNA dell'imprenditore italiano, l'innamoramento per il proprio lavoro e per la propria impresa e la caparbia volontà di farla crescere anche a dispetto di un ambiente ostile.

W:  Però da quanto mi dici è un DNA che si sta estinguendo, se è vero che dobbiamo prepararci ad un'invasione dall'Asia di nuovi capitali ed imprenditori.

E:   Amico mio, ogni anno che passa ci troviamo a guardare i campi che puntualmente danno raccolti abbondanti, e ogni anno ci diciamo che gli imprenditori si piegano ma non si spezzano, ma purtroppo l'ambiente in cui i nostri imprenditori operano è diventato oggi così ostile che il seme dell'imprenditorialità magari attecchisce, ma poi non cresce.

W.:  La sfiducia sempre maggiore che traspare dai tuoi ragionamenti mi inducono a pensare che da questa crisi il nostro bel paese ne uscirà molto male.

E.:   Se noti dalle tante IPO piccole e dalle poche IPO grandi di quest’anno 2014, ho grande sfiducia delle capacità delle grandi imprese e dei loro grandi imprenditori a fronteggiare questa crisi, ma le imprese piccole sono vive ed in grande fermento, e probabilmente hanno avviato una mutazione genetica che non siamo ancora in grado di capire. Ma se il trend delle IPO all’AIM continuerà così anche nei prossimi anni, allora l’Italia avrà trovato un suo modo originale di far convivere grandi imprese straniere con tanti imprenditori medi che – a dispetto delle dimensioni - si sapranno imporre efficacemente sui mercati globali.

W.: Insomma, il terreno non è più fertile come nel secolo scorso, anzi è inquinato, ma nei semi è avvenuta un’evoluzione dei codici genetici.

E.:  Esatto amico mio, sono convinto che il prossimo anno ne vedremo tante di novità e di situazioni          strane, perché l’imprenditorialità è come il seme della vita, sempre pronto a riprendersi!

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